Mosca rifiuta la proposta di un vertice Usa-Russia dopo che il presidente Biden aveva aperto al dialogo con il suo omologo.
Il Cremlino mette in chiaro che il presidente Putin resta aperto ai colloqui ma non può accettare la richiesta dell’Occidente che Mosca ritiri prima le sue truppe in Ucraina. Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, questo è “inaccettabile”. La richiesta di ritirarsi come parte di una trattativa di fatto, per Mosca, esclude questa stessa trattativa.
Nel frattempo Putin ha sentito a telefono anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Secondo quanto riferisce lo staff del cancelliere, Berlino ha chiarito a Putin “che deve esserci una soluzione diplomatica il più rapidamente possibile, che include il ritiro delle truppe russe”. Stessa linea del presidente degli Usa Joe Biden che si era dichiarato disposto a parlare con il presidente russo se avesse dimostrato di voler porre fine a questa invasione seriamente.
Le condizioni del Cremlino per avviare i negoziati
Ma intanto il Cremlino continua ad accusare l’Occidente di fornire armi e incoraggiare l’Ucraina così a proseguire la guerra. Questo, come spiega Mosca, ha portato all’esercito russo a compiere azioni “forzate e inevitabili” come colpire le infrastrutture del paese. In Ucraina infatti ci sono milioni di persone al freddo e senza energia elettrica a causa dei bombardamenti russi alle infrastrutture che ha danneggiato quasi la metà delle forniture elettriche del paese. La situazione sta peggiorando con l’inverno freddo.
Mosca dice di preferire la via diplomatica “per raggiungere i suoi obiettivi” ma non ritiene ammissibili le condizioni poste dall’Occidente. Inoltre, un altro presupposto per sedersi al tavolo dei negoziati sarebbe che gli Stati Uniti riconoscessero le repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lugansk e Kherson e Zaporizhzhia come russe. La comunità internazionale ha considerato illegali i referendum svolti lo scorso settembre. “La via preferita per risolvere la situazione in Ucraina è la diplomazia, ma gli Stati Uniti devono riconoscere come territorio della Federazione le regioni ucraine recentemente annesse”, ha detto il portavoce Peskov.